Ad ognuno il diritto di vivere i sentimenti, ad ognuno il diritto di amare “oltre i tabù”

0

a cura di Paola Gandolfo

Ancora oggi sono molti i tabù che orbitano intorno alla sfera del disabile, un posto d’onore spetta ai sentimenti. E’ inutile nascondersi dietro l’ipocrisia; in un’epoca dominata dall’ esteriorità e dall’ apparire risulta impossibile pensare al disabile come soggetto attivo di una relazione affettiva e sentimentale. Basta guardarsi attorno e vedere quante rare siano le coppie formate da disabili ed abili…..

Ancora una volta mi interrogo sul perchè: di certo anche il disabile sa amare! Non va perso di vista che tale sentimento è alla base di ogni relazione affettiva dell’essere umano. Ci sono nella nostra cultura però due grossi ostacoli che bloccano il disabile in una completa autostima: fattori emozionali interni e fattori culturali esterni. Può accadere che questi, per paura di non essere all’ altezza, si nascondano dietro falsi pudori nell’ esprimere sentimenti, desideri o impulsi quasi costringendosi a pensare che la cosa non lo riguardi più. Non è difficile sentirsi dire: “ho altro a cui pensare, ci sono cose più importanti cui dedicare la mia attenzione, devo prima venirne fuori”. Inconsciamente il “voler-dover” pensare ad altro, significa allontanare la ricostruzione di una propria individualità e rimanere  nel limbo del vittimismo.

Eppure sulla carta il disabile sembra aver già vinto molte battaglie, ma la realtà è tutta un’altra cosa e ci si rende conto che sussistono migliaia di barriere non soltanto architettoniche, ma ancor più mentali, che inglobano il soggetto in ruoli definiti. Per questo dobbiamo ancora lottare, perché l’informazione acculturata esista, perché venga divulgata.

Ad ognuno il diritto di vivere, ad ognuno il diritto di AMARE.

Condividi l'articolo.

Scrivi un commento