Sport occasione di condivisione!

0

a cura di Rosanna Famoso e Grazia Zitelli ( Psicologa)

Nel 2007 la Commissione delle Comunità europee ha presentato il Libro Bianco sullo Sport, mettendo-ne in risalto il ruolo sociale considerandolo una sfera dell’attività umana che interessa in modo partico-lare i cittadini dell’Unione Europea ed ha un potenziale enorme di riunire e raggiungere tutti, indipen-dentemente dall’età, dall’origine sociale o dalla condizione psico-fisica.
Proprio l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda almeno 30 minuti di attività mo-toria al dì per gli adulti e 60 minuti per i bambini.
Ecco che nel concetto di “inclusione sociale”, anche le persone con difficoltà hanno diritto di usufruire di questa raccomandazione! Quindi attraverso lo SPORT, si ha l’occasione di far conoscere le illimita-te potenzialità che le persone disabili hanno, tutto questo spesso solo con piccoli accorgimenti da met-tere in atto quotidianamente dalla società, affinché si possano creare condizioni affascinanti e motivan-ti.
atleticaSe lo slogan “LA DISABILITA’ NON E’ UN MONDO A PARTE, MA SEMPLICEMENTE U-NA PARTE DEL MONDO!” è anche un obiettivo, dobbiamo agire in questa direzione in modo pre-ciso. Attraverso lo sport quindi, si vuole apportare ad una valorizzazione delle ACCESSIBILITA’ e dei concetti di INCLUSIONE, aiutando la società ad avvicinarsi a modelli concretamente veri di una cul-tura del “PER TUTTI”
Non solo. Anche questo è riabilitazione! Infatti, lo sport migliora l’adattamento funzionale del soggetto, accresce il benessere psicolo-gico e allevia la disabilità del ragazzo nel proprio contesto ambienta-le. Inoltre contribuisce al miglioramento della qualità della vita e del livello di autosufficienza e, perché no, negli stadi in cui la gravità della patologia è di entità lieve o moderata ne ritarda (sebbene in parte) la progressione.
Tutti benefici portano il soggetto ad avere una buona motivazione al fare. L’efficacia dell’intervento sportivo naturalmente dipende da un’accurata fase di valutazione preliminare orientata alla persona e all’ambiente in cui vive il potenziale atleta, nella sua complessità. Ciò richiede professionalità e un buon lavoro di equipe.
Non ultimo l’apporto di rafforzare l’autostima e favorire la generalizzazione delle nuove strategie nel contesto di vita personale, sociale e relazionale.
Presso le nostre sedi siciliane del CSR abbiamo diverse realtà impegnate in ambito sportivo.
Dedicheremo questo articolo all’atleta Rosanna Famoso, pluripremiata nel lancio della clava all’interno della sezione atletica leggera.
D: da quanto tempo svolgi questo sport? Hai sempre fatto atletica leggera?
R: ho iniziato questo sport nel 1989 a Ragusa, oggi mi alleno a Catania presso il Campo Scuola di Picanello. Da allora non ho mai cambiato disciplina. Mi alleno 3 volte a settimana, è faticoso per me e per la mia famiglia che mi segue ma a me piace molto allenarmi e soprattutto gareggiare.
D: quale gara ti ha emozionato di più?
R: una gara di qualche anno fa, una sfida nazionale….mi batteva il cuore forte, forte perché era una gara importante e poi quel giorno c’era molta gente sugli spalti ma dopo un poco di emozione mi sono concentrata e ho vinto la gara.
D:complimenti! Che vuol dire “concentrarsi durante la gara“
R: prima mi emoziono guardo tutti…poi cerco di pensare e vedere solo l’obiettivo, metto tutta la forza nelle braccia e lancio la clava.
D: hai mai pensato di smettere?
R: no, mai. Anzi cerco di fare sempre di più.
D: fare sport a questi livelli, porta inevitabilmente a vivere anche la vita di associazione, potrebbe essere occasione per stringere nuove amicizie?
R: certamente! Infatti è bello anche per questo. Ci si vede e confronta sia durante l’allenamento sia durante le gare o in trasferta. Si esce di più e ci sono molte più occasioni ricreative.
D: consiglieresti ad altre persone che vivono situazioni di disagio questo sport?
R: si il lancio della clava o qualunque altro sport, purchè ci si diverta!

Condividi l'articolo.

Scrivi un commento