La felicità

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a cura di L. Elsa

Un argomento che mi sta molto a cuore è il problema ‘ felicità’. Nel film Pollyanna, la fine del film era triste, ma il succo della faccenda è che questa bambina che veniva  dall’India, a causa della morte dei genitori, viene trapiantata in Inghilterra, praticamente in un mondo diverso per usanze e costumi. Ciò nonostante, apporta una ventata di aria fresca nel mondo degli adulti e nella comunità, con i suoi giochi di luci riflesse e piccoli gesti affettuosi. Il prete inglese, che nei suoi sermoni domenicali tuonava alla gente tutte le minacce dell’inferno per i loro peccati, fu colpito dalle osservazioni della piccola che ricordava i sermoni di suo padre, prete missionario, tutti incentrati sull’amore do Dio per gli uomini. Così, la domenica successiva stupisce i parrocchiani affermando di aver passato la notte a rileggere la Bibbia e di aver scoperto che Dio ha creato l’uomo per essere felice. E infine dichiara che ben 825 volte la Bibbia ripete che Dio ha creato l’uomo per essere felice.

Da tempo osservo me stessa e le persone con cui mi relaziono e mi sono resa conto che uno dei motivi per cui la gente coltiva l’infelicità è che si aspetta che gli atri li rendano felici. Nessuno può dare ad un altro ciò che non ha. Questo è lapalissiano. Il seme della felicità Dio l’ha impiantato dentrofelicità2 di noi, insieme a quel seme di trascendenza che è il nostro anelito all’immensità, alla Vita, alla Bellezza, all’Amore, alla Gioia, alla crescita, all’espansione. Noi siamo felici quando amiamo in prima persona, senza aspettarci che gli altri debbano essere premurosi, gentili e attenti, siamo felici quando il nostro cuore è aperto all’apprezzamento e alla gratitudine per il più piccolo gesto e siamo felici se possiamo fare il lavoro che ci piace. E, in questo caso, c’è un detto che recita cosi :” Se non puoi fare ciò che ami almeno ama ciò che fai”, Così l’accuratezza e il senso di responsabilità potrà assicurare un risultato efficiente e l’onesta trionfare.

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