I PESCI DEL NOSTRO MARE : Ricordi e aneddoti

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LO SCORFANO ROSSO

A cura di Gianfranco Maltese

scorfano-rosso

NOME ITALIANO: Scorfano rosso

SPECIE: Scorpaena scrofa

LUNGHEZZA: 40-50 cm

 

Buongiorno cari lettori, continuo a raccontarvi delle mie esperienze in mare!…Buon tuffo!

Oggi parliamo dello Scorfano Rosso (Scorpaena scrofa) un pesce della famiglia degli Scorpaenidae. È diffuso nell’Oceano Atlantico orientale, dalle isole britanniche, al Marocco, nelle Canarie, nelle Azzorre e nel Mar Mediterraneo. Vive su fondi duri, rocciosi o a coralligeno, di solito ad una profondità superiore ai 20 m (fino ad oltre 200 m). Preferisce abitare tra le secche scogliose che si elevano da un fondo fangoso.

Lo scorfano rosso si differenzia da tutte le altre Scorpaena per le appendici carnose sul mento e da una appendice allargata sull’occhio. Per il resto è simile alle altre scorpaene, con testa massiccia (forse in proporzione più grande che nei congeneri) spinosa e coperta di appendici cutanee (che fanno molto male!). Il colore è in genere rosso vivo ma può presentarsi anche rosa, bruno o giallo zolfo, variegato di scuro in vari modi e, in genere, con una macchia nera al centro della pinna dorsale.Raggiunge 50 cm di lunghezza. Passa gran parte del tempo fermo immobile in un punto rialzato attendendo che una preda gli passi davanti. Si può catturare sia con lenze che con palamiti o reti a strascico.

Vi racconto la mia esperienza: Un giorno ero al mare a caccia di pesci e mentre nuotavo ho visto che mi passava davanti uno scorfano! … sorpreso , ho preso la mira e ho sparato con il fucile e l’ho catturato. Il grosso pesce, ha alzato le spine perché voleva pungermi le mani, ma io l’ho preso e ‘ho messo fuori dall’acqua; tolto dal fucile l’ho messo nel retino e poi sono risceso giù per vedere se ne prendevo altri… altri scorfani avevano le spine alzate e volevano pungermi e dovevo stare attento perché se mi pungevano potevano farmi molto male!”.

 Le spine dei raggi della pinna dorsale e dell’opercolo branchiale sono collegate a ghiandole velenifere che rendono assai dolorosa la puntura, che può talvolta avere carattere di gravità e in alcuni rari casi può provocare perdita di coscienza, vertigini e ipotensione.

Per un primo soccorso in caso di puntura bisogna togliere eventuali spine, lavare e disinfettare la parte traumatizzata, immergere la zona colpita in acqua molto calda (anche salata) per due ore (almeno un’ora), o anche 30 minuti sotto la sabbia, poiché il veleno è termolabile cioè viene inattivato dal calore.

“Un trucco per non farsi troppo male, mi è stato svelato dal mio terapista! Quando si viene punti dalle spine dorsali dello scorfano rosso per evitare che la parte punta gonfi, si adotta un metodo molto semplice, si apre la pancia dello scorfano e si prende il fegato che strofinato sulla parte lesa fa scomparire il gonfiore.”

Il grosso pesce è stato cucinato la sera!… infatti, le carni sono molto apprezzate e utilizzate soprattutto in vari brodi e zuppe di pesce. È, ad esempio, ingrediente obbligatorio per preparare alcuni piatti come il cacciucco alla livornese o la bouillabaisse di Marsiglia e il nostro famoso cous cous di pesce.

Al prossimo tuffo nel mare……!

 

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