Un fratello… speciale

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Io ho una famiglia numerosa, composta da Angelica, mia sorella gemella, mio fratello, quello “intermedio”, che si chiama Emanuele e il più piccolo, che si chiama Marcello, mamma Eugenia e papà Fabio. Io, insieme a mia sorella, sono il più grande e secondo me è bello esserlo, perchè puoi vedere crescere e coccolare i più piccoli. Il più piccolo di tutti è Marcello, chiamato affettuosamente “Marcellino” da tutti noi. Lui è nato il 2/7/2012 di pomeriggio, perciò ha quasi sei anni. Si è scoperto da pochissimo essere autistico, perciò ha difficoltà nell’interagire con i bambini, nel parlare, nelle attività che richiedono attenzione….possiamo dire, in generale, che ha un atteggiamento infantile, cioè che sembra più piccolo della sua età. Fra la sua infanzia (fino ai 2-3 anni) e quella dell’altro mio fratello ricordo meglio quella di Marcellino perché quando è nato avevo già 5 anni. Mi ricordo che quando Marcellino aveva tre anni e mezzo, togliemmo il fasciatoio del bagno per spingerlo ad usare il gabinetto, come tutti i bambini della sua età già facevano. Come scritto precedentemente Marcellino si è scoperto autistico da poco, per questo abbiamo tolto il fasciatoio, di certo non pensavamo che a sei anni ne avrebbe avuto ancora di bisogno. Io sono contento che Marcellino sia capitato nella nostra famiglia, ha tre fratelli che lo aiuteranno a crescere, genitori responsabili e consapevoli del problema del figlio, tanto affetto, tanta tanta pazienza. Mi piace pensare a Marcellino come se fosse il sole nel Sistema Solare: noi siamo i pianeti che gli girano intorno e che fanno di tutto per aiutarlo. Già da due anni sappiamo che Marcellino ha dei problemini, infatti prima veniva a casa un logopedista che lo faceva esercitare a parlare usando un atteggiamento adatto a lui. Lo faceva divertire dandogli soprannomi simpatici, facendolo giocare, facendogli il solletico…dopo questo tipo di esperienza Marcellino ha cominciato a frequentare il Vojta, un luogo poco distante da casa nostra dove degli psicoterapeuti fanno quasi lo stesso lavoro del logopedista che veniva a casa nostra. Mio padre e mia madre a turno lo portano al Vojta e, mentre prima ci andava due volte alla settimana, ora Marcellino ci va quattro volte alla settimana! In un certo senso sono contento che non abbiamo scoperto subito il problema di Marcellino perchè vuol dire che non è grave, altrimenti ce ne saremmo accorti subito. Io so benissimo che Marcellino è dolcissimo, è educato, è simpatico…ma purtroppo per crescere ci vuole QUESTO e altro. Spesso i parenti ci dicevano al telefono: “Magari non è autistico, rifate i test!” Io lo dico da bambino perciò mi potrei sbagliare, ma perchè rifare i test, quando cambia solo il modo di chiamare i suoi problemini? Non diventa più intelligente se scopriamo che invece non è autistico. Spero che col tempo lui possa migliorare, possa crescere…io cercherò di dare il mio contributo, ce la metterò tutta!

testo individuale di Ernesto Russo, 5′ C  Roma

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